Thursday, May 29, 2025
Geometrica di Sadr Botein
Wednesday, May 28, 2025
MACTE | Premio Termoli: 64° edizione
Il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli
presenta
Premio Termoli
64° edizione
a cura di Caterina Riva
Nato nel 1955 come premio annuale per l’Arte Contemporanea, nel 1960 il Premio Termoli diventa una ricognizione sulla ricerca artistica italiana, cui hanno collaborato, nelle oltre sessanta edizioni svolte, nomi illustri della critica d’arte tra cui Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Filiberto Menna, Carla Subrizi. Grazie al premio acquisto, negli anni il Premio ha dato vita a una collezione di opere capaci di rappresentare il lungo percorso di ricerca e sperimentazione dell’arte italiana dal 1955 a oggi.
Il Premio, gestito dalla Fondazione MACTE dal 2020, si articola nelle sezioni Arti Visive e Architettura e Design, il Premio presenta dal 30 maggio al 20 settembre 2025 una mostra con le opere di 12 artisti contemporanei e gli esiti della call internazionale del
La 64° edizione del Premio Termoli, curata dalla direttrice del MACTE Caterina Riva, presenta le opere multiformi di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, Binta Diaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue, Paolo Icaro e Jiajia Zhang, artiste e artisti scelti dal comitato curatoriale composto da Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti ed Emanuele Guidi.
Dal video alla pittura, dall’installazione alla fotogr
La mostra presenta il lavoro di artisti scelti senza limiti di età o prescrizioni sul tipo di opera presentata, e vuole essere un dialogo attivo tra generazioni artistiche diverse e con il pubblico, che potrà dare la propria preferenza per l’assegnazione del Premio, votando l’opera preferita che riceverà una menzione speciale. Come sempre, l’opera vincitrice della 64° edizione del Premio Termoli sarà poi acquisita nella collezione del MACTE Museo d’Arte Contemporanea di Termoli.
La nuova edizione dello storico Premio Termoli permette di incrementare una collezione che rappresenta un caso forse unico in Italia per la documentazione di un ambito di ricerca che va dal post-informale all’astrattismo, dalla nuova figurazione all’arte cinetica e programmata. Accanto ai lavori di Carla Accardi, Franco Angeli, Antonio Calderara, Dadamaino, Mirella Bentivoglio, Tano Festa, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Mario Schifano, Giulio Turcato e Giuseppe Uncini, solo per citarne alcuni, l’opera vincitrice del 64 Premio Termoli continuerà ad alimentare l’inclusione di nuovi linguaggi dell’arte contemporanea, e portare nel Basso Molise artisti e progetti di interesse internazionale.
30 maggio – 20 settembre 2025
Tuesday, May 13, 2025
LA MODA NON È UN MESTIERE PER CUORI SOLITARI
Mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 18.00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
LA MODA NON È UN MESTIERE PER CUORI SOLITARI
di Patrizia Sardo Marras
(Bompiani, 2025)
Introduce: Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Milano
Dialoga con l’autrice: Geppi Cucciari, conduttrice e attrice
Palazzo Reale
Milano, piazza del Duomo 14
Con la sua voce allegra e irriverente, Patrizia Marras ripercorre per noi il viaggio di due ragazzi partiti da un negozio di stoffe nel centro di Alghero e arrivati sotto i riflettori delle passerelle di Parigi e New York grazie alla fedeltà alle radici unita a un’ardita visionarietà. Ma soprattutto grazie a un amore di coppia che si allarga a una grande famiglia e diventa il laboratorio alchemico dove nascono collezioni di moda piene di poesia: perché, parola di Patrizia Marras, la moda non è un mestiere per cuori solitari.
Friday, May 2, 2025
Street Levels Gallery presenta la prima mostra personale di Guerrilla Spam
“Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo, del cosmo amazzonico e del serpente arcobaleno, di segni rupestri ma anche delle mani di Gargas, di arcaici simboli europei o africani e aborigeni, di spirali, croci e filetti, di omini a U, di sirene, cariatidi e canopi, del tuffatore e certamente del giovane che pesca sul kylix di Ambrosios”
in breve “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo e altro ancora”
mostra personale di Guerrilla Spam
a cura di Street Levels Gallery
Street Levels Gallery presenta
la prima mostra personale di Guerrilla Spam
Un viaggio immersivo nella loro ricerca artistica a quindici anni dall’esordio a Firenze.
Il progetto espositivo ha inizio con le perdute pitture di Pontormo nella Basilica di San Lorenzo per indagare e rappresentare culture e mondi lontanissimi.
In mostra trenta opere inedite, bozzetti e una installazione
dal 3 maggio all’8 giugno a Firenze.
Negli spazi espositivi della galleria, in via Melegnano 4r a Firenze. La mostra, dal titolo enciclopedico tutto da esplorare, “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo, del cosmo amazzonico e del serpente arcobaleno, di segni rupestri ma anche delle mani di Gargas, di arcaici simboli europei, africani o aborigeni, di spirali, croci e filetti, di omini a U, di sirene, cariatidi e canopi, del tuffatore e certamente del giovane che pesca sul kylix di Ambrosios”, propone oltre trenta opere inedite, tra cui tavole dipinte, bozzetti, installazioni, disegni e incisioni.
L’esposizione è un’occasione unica per ripercorrere le ricerche e gli studi che il collettivo, nato a Firenze nel 2010 e oggi parte integrante della scena artistica torinese e internazionale, ha proposto al pubblico in questi quindici anni di intensa e variegata attività. Il progetto nasce nel 2015 con lo studio del perduto ciclo di affreschi realizzato dal pittore Jacopo Carrucci, detto il Pontormo, nel coro nella Basilica fiorentina di San Lorenzo intorno al 1530. Un’opera di cui oggi non abbiamo tracce visibili, ma che sappiamo essere stata piuttosto controversa, come dimostrano le parole del pittore e storico Giorgio Vasari: “cose così strane e difficili” e “fuori di ogni regola”.
Anni di ricerca, studi, stimoli e riflessioni si concretizzano oggi in un’esposizione poliedrica che, partendo dalla maniera del pittore cinquecentesco, si apre verso “mondi lontanissimi”, per raccontare simboli e iconografie di epoche e culture diverse, lontane per tempo e spazio. Il pittore è l’intro di una ricerca, il punto di partenza per un viaggio immaginario tra Oriente e Occidente.
Il progetto espositivo “Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo e altro ancora” si sviluppa seguendo tre aree tematiche: ombra, luce e colore, corrispondenti a uno stato iniziale, un cambiamento e una fase finale. Questa suddivisione prende forma nel percorso espositivo attraverso tre cicli: il ciclo di opere nere (fase dell’ombra-stato iniziale), il ciclo di opere bianche (transizione della luce-cambiamento), e il ciclo di opere a colori (fase finale).
Sottilissimo e raffinato il passaggio tra una fase e l’altra che avviene grazie a una reiterata interazione, così le opere nere contengono una parte bianca e quelle bianche una parte di colore, a sottolineare il procedere continuativo e consequenziale. Lo stile pittorico è quello tipico della produzione artistica di Guerrilla Spam, con uno spiccato simbolismo, molteplici figure stilizzate e segni incisivi che si stagliano su ampie campiture.
Visitando la mostra lo spettatore intraprende un percorso fisico, nelle sale, e conoscitivo fatto di riferimenti e citazioni di vario genere: letterarie, filosofiche e musicali, in cui alla parola è riconosciuto uno spazio e una valenza imprescindibile. Le opere appaiono come un connubio di immagini e testo, in cui il titolo è parte stessa dell’opera perché la completa e la introduce allo spettatore contestualizzandola e svelandone ragionamenti e riflessioni nascoste.
La mostra si apre con “Il marinaio Sinbad ascolta la storia”, l’incipit di un racconto, e si conclude con l’opera più piccola, appena 10x20 cm, di “In Oriente il Gran Khan gli dirà che la freccia è diversa dall'arco, e che il bersaglio si muove continuamente”, tratto dalla canzone Marco Polo del cantautore Flavio Giurato. Un finale aperto che, come nelle parole che chiudono la canzone, ci pone davanti alla vastità del mare, orizzonte di mondi lontanissimi.
“La mostra personale di Guerrilla Spam- sottolinea Sofia Bonacchi, CEO Street Levels Gallery- inaugura un nuovo ciclo espositivo nel nuovo spazio di Street Levels Gallery e sancisce la capacità di questa realtà espositiva nel restituire al pubblico le molteplici, spesso contraddittorie, sfaccettature dell’arte urbana. Un’adesione autentica a un movimento che, nel panorama culturale italiano, continua troppo spesso a essere frainteso, strumentalizzato o relegato ai margini. Con questa mostra Street Levels Gallery ribadisce una sua precisa postura culturale: non assecondare l’arte che consola, ma sostenere quella che interroga, che disarma, che apre varchi. Un’arte che non si accontenta di essere superficie, ma che si fa atto, resistenza, trasformazione”.
Street Levels Gallery, via Melegnano 4-4R, Firenze
3 maggio – 8 giugno 2025
Thursday, April 24, 2025
Mondo Mizuki, Mondo Yokai
La prima antologica in Italia di Shigeru Mizuki, uno dei più grandi maestri del manga giapponese, 100 tavole originali, molte esposte per la prima volta fuori dal Giappone, con riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici ricreano l’universo del Maestro giapponese.
100 opere originali, molte delle quali esposte fuori dal Giappone per la prima volta, riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici per ricostruire l’universo di Shigeru Mizuki uno dei più grandi maestri giapponesi di manga. È Mondo Mizuki, Mondo Yokai, la mostra a cura di Canicola e Vincenzo Filosa e MIZUKI PRO, Tokyo che dal 26 aprile al 30 agosto 2025 porta negli spazi di Casa Cavazzini a Udine l’universo creativo di un Maestro senza eguali, specialista di storie di yokai – le mostruose apparizioni della mitologia giapponese – e studioso del relativo folklore, dallo stile unico e personalissimo.
Organizzata in occasione della ventisettesima edizione del Far East Film Festival, Mondo Mizuki, Mondo Yokai è la prima mostra in Italia, e la seconda in Europa dopo la personale di Angoulême del 2022, a celebrare uno dei più grandi autori dell’arte sequenziale giapponese: un’operazione che permette agli amanti del mondo dei manga, e non solo, di perdersi tra capolavori indimenticabili.
In occasione della mostra, Canicola pubblica Il mondo delle fessure rotonde: la prima antologia in Occidente a presentare racconti a fumetti inediti insieme a scritti autobiografici e riflessioni sul linguaggio del manga di Mizuki, usciti tra il 1966 e il 1980 sulla celebre rivista “Garo”, punto di riferimento per il mondo del manga alternativo e palestra per moltissimi autori sperimentali. Il libro è uno strumento per conoscere creature e leggende di epoche antiche, che Mizuki ha traslato nei meandri delle grandi metropoli del Giappone moderno. Verruche parlanti, cloni ninja, alchimisti cialtroni e mantelle volanti popolano queste storie ancora inedite fuori dal Giappone che presentano al pubblico italiano uno sguardo sul pensiero e l'arte di questo straordinario autore.
100 opere originali, molte delle quali esposte fuori dal Giappone per la prima volta, riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici per ricostruire l’universo di Shigeru Mizuki uno dei più grandi maestri giapponesi di manga. È Mondo Mizuki, Mondo Yokai, la mostra a cura di Canicola e Vincenzo Filosa e MIZUKI PRO, Tokyo che dal 26 aprile al 30 agosto 2025 porta negli spazi di Casa Cavazzini a Udine l’universo creativo di un Maestro senza eguali, specialista di storie di yokai – le mostruose apparizioni della mitologia giapponese – e studioso del relativo folklore, dallo stile unico e personalissimo.
Organizzata in occasione della ventisettesima edizione del Far East Film Festival, Mondo Mizuki, Mondo Yokai è la prima mostra in Italia, e la seconda in Europa dopo la personale di Angoulême del 2022, a celebrare uno dei più grandi autori dell’arte sequenziale giapponese: un’operazione che permette agli amanti del mondo dei manga, e non solo, di perdersi tra capolavori indimenticabili.
«Congratulazioni per il Far East Film Festival 27. In occasione di questo storico festival cinematografico, siamo onorati di presentare una mostra sull'artista giapponese di manga Shigeru Mizuki. Shigeru Mizuki è scomparso nel 2015, ma amava l'Italia e l'ha visitata molte volte. Siamo molto felici che la mostra si tenga in cui, un Paese a lui caro, e pensiamo che ne sia felice anche lui, nella sua nuova casa», con queste parole la MIZUKI PRO, Tokyo saluta questa storica operazione.
Shigeru Mizuki (Osaka, 1922 – Tokyo, 2015) ha saputo recuperare il patrimonio culturale e storico nipponico, rinnovarlo e poi condividerlo con un pubblico sconfinato di lettrici e lettori, ricreando sulla pagina un vasto universo in cui esseri umani e creature immaginarieconvivono armoniosamente e condividono esperienze e avventure di ogni genere.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale diventa un autore di kamishibai, il teatro di immagini. Negli anni '50 inizia a pubblicare come autore di manga. Nei suoi lavori riversa una sorprendente umanità dando vita a un mondo nuovoche mescola istanze culturali tradizionali ed esigenze dei lettori, in una dimensione piena di grazia in cui tutti i popoli del mondo convivono in armonia, pace e consapevolezza.
Mondo Mizuki, Mondo Yokairipercorre momenti autobiografici in cui il buio della guerra lascia spazio a umorismo e spiritualità, accanto allo sviluppo dei suoi celebri personaggi, da Kitaro a Terebi Kun, da Akuma kun aSanpei il Kappa, mostrando come questi affondino le proprie radici nella tradizione folkloristica del Sol Levante, nutrendosi però degli stimoli bizzarri e imprevedibili del contemporaneo.
Attingendo alla cultura giapponese con spirito antropologico e introducendo il genere yokai manga sulle pagine delle migliori riviste giapponesi, Mizuki ha plasmato il volto del manga contemporaneo. Gli yokai, creature della tradizione, ritrovano una collocazione moderna grazie al grande lavoro di studio, recupero e rinnovamento grafico da lui attuato.
In occasione della mostra, Canicola pubblica Il mondo delle fessure rotonde: la prima antologia in Occidente a presentare racconti a fumetti inediti insieme a scritti autobiografici e riflessioni sul linguaggio del manga di Mizuki, usciti tra il 1966 e il 1980 sulla celebre rivista “Garo”, punto di riferimento per il mondo del manga alternativo e palestra per moltissimi autori sperimentali. Il libro è uno strumento per conoscere creature e leggende di epoche antiche, che Mizuki ha traslato nei meandri delle grandi metropoli del Giappone moderno. Verruche parlanti, cloni ninja, alchimisti cialtroni e mantelle volanti popolano queste storie ancora inedite fuori dal Giappone che presentano al pubblico italiano uno sguardo sul pensiero e l'arte di questo straordinario autore.
L’ideazione e la realizzazione di Mondo Mizuki, Mondo Yokai portano la firma del C.E.C. – Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival (Udine) in accordo con Mizuki Pro (Giappone) e con Canicola (Bologna).
In tema con la mostra, la retrospettiva del Far East Film Festival 27 sarà dedicata alle creature leggendarie che popolano i film orientali e avrà per titolo: “Yokai e altri mostri: dal folklore al cinema”.
La mostra, ricordiamo, gode del contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e si inserisce nel programma di “Go!2025&Friends”, il cartellone di eventi collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura”, e di Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Udine) con il contributo, del Comune di Udine – Assessorato alla Cultura e di EU-Japan Fest Japan Committee, e con il supporto di Credifriuli, Credito Cooperativo Friuli e Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Amga Energia & Servizi – Brand Commerciale del Gruppo Hera.
26 aprile - 30 agosto 2025
Casa Cavazzini
Wednesday, April 23, 2025
Dissolvenze. Di volto in volto: IVAN LORENZO FREZZINI
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 24 aprile al 8 giugno 2025, la mostra personale di Ivan Lorenzo Frezzini (Milano, 1979), artista che, attraverso l'uso di colori liquidi e l'analisi del proprio vissuto, delinea una fase di metamorfosi esistenziale.
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Dissolvenze di sguardo, 2025 acrilico liquido su tela |
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Diffusione di Frida Gafas - Miniatura,2025 acrilico liquido su tela |
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Diffusione di_Eva ,2024 acrilico liquido su tela |
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Dissolvenza,2024 acrilico liquido su tela |
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Genesis,2025 acrilico liquido su tela |
Wednesday, April 16, 2025
AUDACI Dalle avanguardie storiche agli artisti mascherati, l'arte del libero pensiero
A Padova apre una nuova galleria d'arte con una mostra dedicata ai protagonisti dell'arte italiana e internazionale del XX e del XXI secolo, da Cindy Sherman a Jan Vercruysse e Takashi Murakami, da Yayoi Kusama a Marina Abramović e Francesco Clemente.
Monday, April 14, 2025
"La voce del diavolo. L’arte contemporanea e la moda"
Domani, martedì 15 aprile 2025, alle ore 19.00, si terrà negli spazi di Nonostante Marras a Milano la presentazione del libro La voce del diavolo. L’arte contemporanea e la moda (Einaudi, 2025), di Fabriano Fabbri.
L’autore dialogherà con Francesca Alfano Miglietti, teorico e critico d’arte, e Grazia D'annunzio, giornalista e scrittrice.
Scheda libro: Moda e arte vivono di intrecci senza fine, di trame a doppio filo, di storie nelle storie che incantano, che sorprendono, che illudono e divertono. Nelle sue frenetiche rapsodie creative, ogni stile di abbigliamento ha stretto da sempre un accordo di alleanza con i movimenti artistici piú noti al grande pubblico, dal Neoclassicismo alla Pop art. Nel lungo arco della contemporaneità, l’arte del vestire ha sedotto il corpo per liberarlo da disagi e inibizioni, lo ha accarezzato per divorarne le energie, lo ha spinto oltre i suoi limiti per urlare al mondo «la voce del diavolo», come scriveva William Blake: lo ha protetto con cura per reciderlo dai lacci della morale e del perbenismo. Fabriano Fabbri rilegge la storia dell’arte dalla fine del Settecento agli anni Duemila usando come metronomo le evoluzioni del guardaroba di ieri e di oggi, fra i tumulti della tecnologia e le tempeste della rivoluzione sessuale.
Fabriano Fabbri insegna Stili e arti del contemporaneo, Forme della moda contemporanea e Contemporary fashion all’Università di Bologna. È autore di numerose monografie su arte e moda, tra cui Sesso arte rock’n’roll, Atlante, Bologna 2006; Lo zen e il manga, Bruno Mondadori, Milano 2009; Boris Bidjan Saberi. 11, Atlante, Bologna 2013; L’orizzonte degli eventi, Atlante, Bologna 2013; Angelo Marani, Atlante, Bologna 2015. Per Einaudi ha pubblicato La moda contemporanea. Arte e stile da Worth agli anni Cinquanta (2019) e La moda contemporanea. Arte e stile dagli anni Sessanta alle ultime tendenze (2021).
Friday, April 11, 2025
BENETTON PRESENTA “SUMMER TOGETHER”
In occasione della Milano Design Week, United Colors of Benetton festeggia l’estate e il divertimento con una mostra della designer finlandese Paula Pääkkönen presso lo store di Corso Vittorio Emanuele, celebrando il gusto speciale per la vita con “Summer Together”.
Wednesday, April 9, 2025
Georges Simenon Otto viaggi di un romanziere
Bologna, 10 aprile 2025. Sulle tracce di Georges Simenon: una mostra alla ricerca delle radici del genio, attraverso i suoi stessi viaggi, le sue carte, i film tratti dalle sue opere, le fotografie che ha realizzato durante i suoi reportage in Francia, in Europa, in Africa, in tutto il mondo. Assisteremo alla nascita di Georges Sim (così si firmava spesso il giovane agli esordi) e conosceremo Georges Simenon, il creatore di Maigret, l’autore dei “romanzi duri”, il romanziere che si comportava da editore, il liégeois diventato cittadino del mondo, lo scrittore che cercando se stesso seppe raccontare le paure, le ossessioni, le atmosfere del Secolo breve.
Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere è infatti il titolo della mostra, a cura di Gian Luca Farinelli e John Simenon, con le scenografie di Giancarlo Basili, che la Cineteca di Bologna allestisce dal 10 aprile 2025 all’8 febbraio 2026 negli spazi della Galleria Modernissimo, nel cuore della città, in Piazza Maggiore: una mostra che giunge dopo un lavoro decennale svolto sull’archivio custodito dal figlio dello scrittore, John Simenon, e che ha il sostegno istituzionale del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna, del Ministero della Cultura e vede la stretta collaborazione con Adelphi Edizioni. Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il main sponsor della mostra è Gruppo Hera, a cui si uniscono gli sponsor Alleanza Coop 3.0, UniCredit e le collaborazioni con Fondazione Bologna Welcome, Trenitalia Tper, Tper, Biblioteche Bologna, Patto per la lettura di Bologna, Rai Teche, Emons Audiolibri.
Gli otto viaggi nelle parole dei curatori
“La mostra è un invito a seguire otto viaggi, otto tappe essenziali alla conquista di un’identità unica,
sia personale, che espressiva. I visitatori sono così invitati ad accompagnare Simenon nei suoi viaggi, materiali e creativi”, raccontano i curatori Gian Luca Farinelli e John Simenon. “Si parte da Liegi, all’inizio dell’Ottocento, che diviene la prima metropoli industriale del continente, laboratorio della modernità. Due anni dopo la nascita di Simenon, nel 1905, Liegi ospita l’Esposizione universale e si autocelebra come una delle capitali del mondo nuovo. Seguiamo quindi il giovane Georges nei suoi primi quattro viaggi simbolici: appunto Liegi, E poi Parigi, dove, assieme alla prima moglie Tigy, vive l’apogeo di una città che, in quel momento, è il centro artistico e creativo del mondo e dove diventa uno dei protagonisti principali, ma talvolta anche contestato, di un fiorentissimo mondo editoriale. Per la coppia, curiosa e affamata di tutto, la capitale francese diventa presto troppo piccola; si apre così la lunga e intensa stagione delle esplorazioni: otto anni nei quali i Simenon, in barca, in treno, in auto, in nave, attraversano la Francia, l’Europa, il Mediterraneo, l’Africa e il mondo. Quarto viaggio: Maigret. Nel 1931 Simenon si riappropria del suo cognome firmando come Georges Simenon Pietr il Lettone, il suo primo Maigret”.“Dopo la guerra – proseguono i curatori –, che Simenon vive in disparte, straniero in un paese occupato, proteggendosi con la moglie e il primo figlio, parte per gli Stati Uniti dove si stabilisce e dove incontra, e poi sposa, la sua seconda moglie, Denyse Ouimet, che gli darà tre figli e l’assisterà
nella gestione della sua opera. Questo periodo rappresenta una svolta decisiva, durante la quale tutto cambia nella vita, nei rituali di lavoro e nell’opera di Simenon. È negli Stati Uniti che Simenon inizia la seconda parte della sua esistenza, simboleggiata dai nostri quattro ultimi viaggi, il primo dei quali lo porta ad acquisire lo status di romanziere internazionale. Nel 1955 i Simenon tornano in Europa e, tre anni dopo, si stabiliscono definitivamente in Svizzera. Da quel momento in poi non è più Simenon, ma la sua opera, a viaggiare in tutto il mondo, raggiungendo una fama e una diffusione straordinarie. Il nostro viaggio prosegue in Italia, dove dobbiamo farci accompagnare da Mondadori, che inizia a pubblicare Simenon nel 1932, diventando così il suo primo editore non francofono. Nel 1960, da presidente della giuria del Festival di Cannes, grazie all’amicizia con un altro giurato, Henry Miller, riesce a far assegnare la Palma d’oro alla Dolce vita. Questo episodio segna anche l’inizio di una bella amicizia con Federico Fellini, di cui restano messaggi, telegrammi, fotografie, lettere d’amore che testimoniano un’enorme stima e una profonda conoscenza reciproca. Fellini gli consiglia un nuovo editore italiano, Adelphi dell’amico Roberto Calasso. Il primo volume Adelphi è un inedito in l’Italia, Lettera a mia madre. Esce esattamente quarant’anni fa, nell’aprile 1985. Il penultimo viaggio è forse il più sorprendente, perché pochi scrittori hanno raccontato con tanta precisione e trasparenza il proprio metodo di scrittura. E arriviamo al nostro ultimo viaggio, quello nel cinema e nella televisione, negli adattamenti passati e futuri, perché anche questo è un viaggio pienamente in corso”.
I materiali: rarità e inediti da più di dieci archivi per un racconto visivo
Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere si compone di materiali rari e spesso inediti, riuniti assieme per la prima volta, provenienti da oltre dieci archivi pubblici e privati: manoscritti e
dattiloscritti originali dei romanzi più celebri, oggetti del “rito” della scrittura simenoniana (i calendari, le leggendarie “buste gialle” contenenti lo scheletro dei romanzi, le pipe, le matite...), gli album fotografici della prima moglie Tigy, le note personali di Simenon.
Il racconto visivo di Simenon e del suo lavoro sarà affidato a centinaia di fotografie, con una selezione inedita delle migliaia di foto scattate in viaggio dallo stesso Simenon negli anni Trenta.
E poi gli album fotografici personali, la corrispondenza con i più grandi letterati, registi, fotografi,editori del Novecento: Gallimard, Mondadori, Gide, Miller, Renoir, Fellini, Truffaut, Tavernier...
Una mostra a cura di
Gian Luca Farinelli e John Simenon
10 aprile 2025 – 8 febbraio 2026